mercoledì 17 giugno 2015

Il colore delle mie ali

Ho tolto le lenzuola per cambiarle. Poi, non ho avuto più voglia di andare avanti, ma è arrivata la notte, fuori segna sedici gradi. Non posso dormire su un materasso nudo, per coprirlo allora, stendo una copertina rossa leggera, morbida ma calda, di quelle che si usano in inverno sul divano.
Con la schiena nuda però. Ho freddo. Starnutisco. In questa notte fredda senza vestiti.
Prendo il lembo della coperta e me la avvolgo attorno. Con le ginocchia al petto. Sembro un baco da seta rosso.
Che bizzarra immagine: un baco non sarà che un bruco, che nel suo bozzolo ancora, lotta e lotta per crescere e bucare le pareti.
Ma io non so, non so se voglio vedere fuori. Perché non posso scegliere se rimanere un baco o diventare farfalla? Non mi è concesso.
I bachi se non lottano, se non vogliono, se rifiutano di crescere e diventare farfalle, muoiono.
Ma io questa notte, non voglio volare e conoscere il colore delle mie ali.
Non sarò una farfalla, neppure una crisalide.
Qui. Nei miei fili che mi avvolgono. Solo qui. Per sempre.

3 commenti:

  1. Chissà, forse ciascuno diventa farfalla a modo suo, e magari senza accorgersene

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  2. Storia di una farfalla che credeva di essere un bruco :)

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  3. Parafrasando un celebre libro :-)

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