sabato 30 giugno 2018

Come agli albori

Mi insegni che le percussioni sono musica primitiva primordiale.
Tum... tum... tum...

Il bimbo piccolo in gestazione lo sente, il battito, risponde con la sua musica, il suo ritmo.
Il primo gioco é colpire e battere.
Io lo so, ho udito musica. Tanta "musica"...

Ora guardo in alto e sento battere il cielo che riflette i miei occhi. Cielo oscuro.

Tum... tum... tum...

Chiudo gli occhi e nel silenzio assordante di nuovo ricordo gli albori e quel potente ritmo primordiale.

Che morsa fa.

TUM.

venerdì 29 giugno 2018

Nel buio

Ho ripreso a sognare di notte, ma non é proprio un "sognare", che di solito significa vedere cose belle, piuttosto vedo immagini e sento paure ed angosce che al risveglio spariscono, e ricordo vagamente immagini oniriche, le stesse che si ripetono da anni. Oramai é tanto tempo che non ricordo il mio mondo onirico una volta così sveglio, ora qualcosa é ripreso, ma tutto é mescolato in un unico calderone, come quando nelle telenovele, prima di proseguire, raggruppano in pochi minuti la trama intera di una puntata precedente per ricordare il punto della storia, o come quando la vicenda é finita e ne si vuole fare un unico film, tagliando e ricomponendo le scene per fare  durare il tutto in una pellicola di due ore.
Ecco, vedo così: le stesse o diverse scarpe perse ed io che rimango a piedi nudi.
Le porte che non riesco a chiudere o ad aprire. Le persone che non ritrovo. Una volta erano due trame diverse, ora mi sveglio con la sensazione di un romanzo che non riesco a collegare.
Non ho la certezza  di avere vissuto in due notti o in un'unica.

Vorrei scriverne e capire. Ma non so più scrivere e non capisco.

Non capisco.

Attendo il nuovo buio per domandare spiegazioni ai miei sogni.