mercoledì 28 agosto 2013

L'sola che c'è

Dove vivo io c'è sempre casino. C'è la vicina che litiga giorno e notte con la figlia, che piange. Quell'altra che sgrida il figlio ad alta voce e va avanti per mezz'ora, si sente per tutto l'isolato. Grida sempre le stesse cose:

"Io voglio vivere, questa non è vita. Non mi fai vivere! Devo già sopportare tuo padre, e devo sopportare te, lo fate apposta, lo fate apposta! E' una vita di merda per colpa sua e per colpa tua!"

Ci sono le voci dei bambini, le voci dei nonni, l'abbaiare dei cani.

Siamo un isolato di case tutte vicine e ci vivono tante persone. Giorni fa si sentivano i rumori degli imbianchini che facevano i lavori in una casa. Furgoncini, uomini che andavano e venivano. Oggi è tutta la mattina che sento i macchinari in un' altra casa, l'indomani sarà qualche altra ancora o più case contemporaneamente, del resto l'estate è la stagione migliore per i lavori di ristrutturazione.

Poi ci sono le feste e le attività dell'oratorio qui vicino, le partite di calcio, i bambini, le voci all'altoparlante.

Quelli che arrivano in tarda notte con la radio a tutto volume e quelli che per pigrizia, anzichè citofonare o chiamare, schiacciano il clacson della macchina per far scendere e gridano da sotto conversazioni di quarti d'ora.

A volte, sempre più spesso, sogno di andarmene via.
Non tanto per i rumori, ma per sentirmi veramente sola. I rumori esterni mi ricordano che c'è il mondo e faccio fatica ad isolarmi.

Non si giudica il grado di introversione ed estroversione di una persona da come si pone con gli altri, il dialogo e la conversazione si possono imparare. Io per brevi tempi so stare in mezzo alla gente e appaio anche socievole, ma la verità è che mi trovo più a mio agio nella mia intima quiete.

Non guardo la televisione perché non sono in grado di accettare i tempi delle notizie e di quello che succede nel mondo con i ritmi altrui. Piuttosto, quando ne ho voglia, faccio un giro in rete per cercare quello che mi interessa di sapere. Preferisco scegliermi i miei film e guardarmeli in dvd.

Non ascolto la radio in macchina quando devo guidare perché mi distrae dai miei pensieri. La musica dei cd accompagna quello che passa nella mia testa in quel momento, a volte mi è proprio difficile ritornare alla realtà, alle voci dei dee jay, agli spot, alle canzoni in classifica.

Il telefono, o meglio i telefoni, sono dei mezzi che spesso e volentieri spengo o metto in offline, perché l'idea di rispondere e dover fare conversazione quando non sono in vena è troppo impegnativo, e dire "Pronto?" svogliatamente è scortese e offensivo.

Però quando divento raggiungibile sono disposta a chiacchierare.

Ma che fatica vivere così nel 2013!
Pare non sia più tollerabile essere irraggiungibili in poco tempo all'epoca dei cellulari... la reperibilità è divenuta una necessità.

Eppure non era molto tempo fa, quando lasciavo il telefono di casa squillare finchè non rispondeva la segreteria e la gente non se la prendeva se dicevo che ero in giro. O quando davo istruzioni a chi rispondeva di dire che non ero in casa e di riferire. Mi facevo gli affari miei serena e tranquilla, senza fattori esterni che mi turbavano, i messaggi mi venivano recapitati ugualmente.

Siccome però io faccio lo stesso, sempre un po' quello che mi gira, mi prendo il diritto di spegnere il computer e di staccare i telefoni quando ho bisogno di lasciare tutto fuori. 
Li accendo, anche frequentemente, per controllare se qualcuno mi cerca e rispondo scrivendo. Poi li metto di nuovo in modalità aerea. Mi piacciono i messaggi in posta elettronica e via sms perché la comunicazione avviene con calma e quando mi giunge l'ispirazione di farlo. Sono piuttosto disponibile a scrivere. La gente se la prende, ma non capisce che sarebbe più semplice mandarmi un sms per dirmi quello che vuole, potrei anche richiamare.

Hanno appena spento i macchinari. Suppongo vadano a pranzare pure gli operai e i muratori.

Mi piace tanto un po' di silenzio. Il silenzio in musica corrisponde alle pause. I silenzi sono i messaggi più carichi ed assordanti, quando ci si parla. Le parole mascherano, ma il silenzio rivela.

Il silenzio è la libertà di pensiero.

Ho bisogno di andarmene via da qui, da questi rumori. Da queste persone.
Oggi è proprio difficile.

Oggi sarebbe tanto bello avere un paio d'ali e volare via nell'Isola che c'è.

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