domenica 29 maggio 2016

Quesiti domenicali

Che cosa pensate al mattino appena svegli?
E cosa programmate la sera per il giorno successivo?

Rispondendo alle due domande, al risveglio di solito penso: "Che strumento comincio? Oggi ho pranzo quindi studio mezz'ora al piano, tecnica adesso e brani mezz'ora dopo...",  "Tutti allievi in si bemolle oggi, allora studio contralto stamattina e mi porto il clari a scuola, così ci soffio dentro un po'", oppure: "Stasera libera, dunque, faccio sax questa mattina e piano in cuffia a casa quando torno, tanto non disturba", o anche: "Non c'è tempo! Vado subito a scuola, mi chiudo dentro col tenore e mi esercito due ore prima che arrivino (gli allievi)".

La sera, quando programmo, faccio velocemente mente locale: "Domani inizio alle 15, ho tempo due ore, se studio al mattino clari mi porto il sax per fare lezione", "Ah domani ho un'ora buca e c'è il piano, prendo su i libri", "Domani vado a pilates, poi studio piano e sax dopo pranzo..."

Quando invece ho del tempo libero penso: potrei imparare a suonare il flauto, la chitarra, l'ukulele, la melodica, la fisarmonica. Andare a lezione di canto!

Penso sempre a cosa, quando e con chi suonare. Forse sono ripetitiva in questo.
Però non riuscirei a dedicarmi ad un solo strumento: hanno delle caratteristiche differenti e avere a che fare con uno solo poi mi annoia: sono un'incostante nell'essere costante. 

Penso che non tutti vivano con questi pensieri. 
Io al lavoro non ci penso... improvviso alla giornata, cioè: se mi venisse in mente, il mio pensiero è: "Non ho voglia, voglio stare a casa!"
A volte mi domando se non è regolare la mia testa e cosa invece programma la gente "non-Thasala".

Mia madre, so che pensa alla lista della spesa, che deve andare a prendere le nipoti all'asilo, cosa cucinare, a fare andare la lavatrice, stendere. Che mamma indaffarata!

Non idea di cosa pensa mio padre, per esempio, da quando è in pensione: ascolta musica classica tutto il giorno...

Ma tutti gli altri a cosa pensano?
Chissà di cosa vi preoccupate di fare la sera prima,  quando pensate al giorno dopo, mi è venuto di punto in bianco questo quesito domenicale piovoso.

Ora vado a suonare.


Culla

Apro gli occhi in una domenica mattina di fine maggio, fra lenzuola rosse ed una finestra affacciata al mondo esterno.
Mi accoglie il tintinnare della pioggia sopra il tetto, il suono del vento e un colore tenue del cielo nuvoloso al di là delle tende. Un cinguettio fra i rami.

Per qualche arcaico motivo da me rimosso nei ricordi, da sempre la tempesta mi ha dato un senso di rassicurazione, come due braccia che mi dicono: "Va tutto bene, è tempo di riposare i tuoi pensieri, non devi esporti".
Gocce e ancora gocce. Lavano e portano via tutto. Portano via anche me.
Chiudo gli occhi e so che posso sognare, andar via di qui, ancora per un altro po'.


domenica 1 maggio 2016

Maggio

Sono in una fase della vita in cui non sento di avere nulla di rilevante da scrivere, da mettere al corrente. 
Mia madre dice sempre che quando una scatola di latta è vuota, fa molto rumore. Quando è piena non la si sente.
Ora capisco cosa intende dire.
Osservo il cielo, le persone mi appaiono troppo faticose da frequentare, mi piace una strana sensazione di isolamento. Crescono i pensieri e cresce l'incapacità di parlarne.

Dopotutto, non è più necessario riempire sempre i vuoti.