Rullo di tamburi potente. Nel silenzio assordante della notte, un'esplosione che frantuma cristalli e zittisce i canti spensierati.
Nella distanza si ode l'eco dei tamburi e piano piano i battiti riprendono il loro ordine.
É un ordine strano e con sé trascina l'assenza. Nuoto e vorrei respirare, ma sopra di me la lastra é di ghiaccio. Vedo il cielo sopra di me ma non é ancora il mio tempo per raggiungerlo.
Nelle aule del conservatorio, ho ascoltato tante lezioni sulle pause. Sul valore del silenzio, sulla difficoltà del seguire un discorso e non suonarlo.
Io corro a cercarti ma la porta non ha il campanello.
Non ha il nome.
Torno a casa ogni giorno e spio nella cassetta della posta. Chiudo la porta senza catenaccio, ed é strano perché in sogno non sono mai riuscita a proteggermi dalle persone fuori dalla mia porta.
Non ho più bisogno di proteggermi e non mi importa delle persone che mi additano.
Sono la nuda verità. Hanno più paura della mia nudità che di un guerriero con l'armatura.
Non tutti eh. Solo gli struzzi, i bugiardi e i vigliacchi.
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