Oggi ho voglia di parlare di trucco. Non quello dei prestigiatori, intendo il make up, quello delle donne.
Io ho imparato a truccarmi a scuola durante le ore di disegno. In quell'istituto di sole ragazze interessate alla moda e alle riviste gossip, si facevano venti ore di disegno a settimana, cultura non ce n'era molta ma noi cazzeggiavamo alla grande. Non sapevamo come risolvere i sistemi e le equazioni di secondo grado, ma ci scambiavamo i consigli su come far colpo sui maschi.
Gli insegnanti a volte ci ignoravano, stanchi dei tanti anni di insegnamento in mezzo a ciarlare femminile di adolescenti indemoniate.
Passare dai pennelli sulle tavole, ai pennelli per il viso e per le unghie è d'obbligo. Furono le mie amiche le prime a dipingermi il viso per farmi diventare più bella, più grande, più femminile, più donna. Come le modelle sulle riviste patinate. Prima di allora mi truccavano solo per Carnevale.
Tornata a casa, cosa credete che mi disse mia madre? Che le mie amiche, si vedeva che erano bambine alle prime armi, e mi insegnò i segreti del mestiere di una adulta. Le creme per la mia pelle, come impugnare la matita, come fare durare più a lungo l'ombretto e il rossetto.
Ecco: queste sono le mamme che hanno ragione di fare le mamme!
Avevo circa quattordici, quindici anni. E fu pure verso quell'età che mi arrivarono le prime scarpe con i tacchi, le indossavo con le calze a rete nere e il vestitino rosso intrecciato sui seni.
Rubavo i vestiti dall'armadio di mia madre.
Le donne hanno a disposizione un sacco di cose per apparire più affascinanti: scarpe, gonne, acconciature, borse, gioielli, mascara per avere ciglia più scure e più lunghe, fondotinta e cipria per coprire la faccia ed avere la pelle perfetta, il fard per colorire le guance, il rossetto per colorare le labbra, matite e ombretti per ingrandire gli occhi.
Gli uomini invece non sembrano poi tanto diversi dal mattino appena svegli a quando escono dall'operazione restauro.
Mi è venuto in mente questo argomento stasera, quando mi sono guardata allo specchio e avevo una riga liquida nera sulla guancia. La macchia si era asciugata, e le ciglia erano tornate morbide, liberate dagli strati di Rimmel. I miei soliti occhi addolciti dalla miopia. Non è che sono così sensuali di natura, è che ho lo sguardo poco sveglio, di una che non afferra tutto quello che vede. Io vedo il mondo sfocato, come credete che possa accorgermi di quello che mi gira attorno?
Odio struccarmi, per pigrizia di solito mi infilo in doccia o mi butto l'acqua sul viso, tanto va via tutto.
Quando non ho niente addosso, di tutti quei vestiti provocanti, quando sono a piedi nudi, e i miei capelli scendono lisci e vanno dove ne han voglia loro. Quando le mie guance non sono più rosa e tornano pallide come le mie palpebre nude senza pigmenti colorati.
Quando c'è solo il mio viso, e sono solamente io. Quando mi guardo allo specchio, e vedo una ragazza privata di qualsiasi gioiello e indifesa mi sento così, con quella faccia. Così bella.
Come un'attrice senza parte. Come un clown triste. Come un ufficiale senza il suo plotone. Come una regina senza trono.
E quasi quasi, penso, mi preferisco triste e stanca, senza trucco e con le ciglia morbide e gli occhi meno grandi, con le occhiaie. Ho un paio di piccoli nei sulla guancia sinistra. Puntini scuri che non servono a nulla. Quasi quasi andrei in giro così.
Potrei anche non mettermi in tiro e girare come se fossi appena uscita dalla doccia.
Sarebbe bello poter sempre camminare a piedi nudi e con l'accappatoio. Ci si metterebbe molto meno tempo per prepararsi.
Quasi quasi.
Pensavo di lasciare la macchia nera sulla guancia. Ma poi non ricordo che cosa ne ho fatto. L'ho tolta. Penso che non posso essere troppo seducente, è una fatica dopo gestire la mia vita.
E' meglio pitturarsi un po' la faccia.
Come una prima attrice sotto i riflettori, come un ridicolo clown circense, come un colonnello d'oro di medaglie, come un'imperatrice e i suoi sudditi.
Ma di notte è meglio togliersi tutto. Per fare respirare la pelle, come diceva mia madre.
E così. Questa notte bella e spoglia, senza nulla sul mio viso, senza nessuna macchia. Solo i miei piccoli e inutili nei.
Vado a dormire così.
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