E di notte
passare con lo sguardo la collina
per scoprire dove il sole va a dormire.
Domandarsi perche' quando cade la tristezza
in fondo al cuore
come la neve non fa rumore...
Guidava come un pazzo con i fari spenti nella notte.

Guidare quando c'è buio, una strada dritta e larga. Le macchine che sfrecciano, la radio che non trasmette nulla di interessante. Interviste che non ti interessano. La giornata al termine. La solitudine, i pensieri, i ricordi, le speranze, la malinconia.
I profili delle colline, che man mano diventano case e tutto si illumina e si allarga all'ingresso in città.
Rimanere in macchina sotto casa, senza voglia di scendere.
Emozioni.
La chiave che gira nella toppa, la casa buia. Le stanze buie, le stanze che dividono. Le scale al buio, mi sfilo di dosso i vestiti. Pensieri.
Sorseggiare qualcosa di caldo prima di mettersi a letto.
Ma la voglia di dormire non c'è. Il sonno, invece sì.
A volte, ho paura della notte.

Vedo il volto ovale del piccolo Pierrot, la sua lacrima d'argento e il viso truccato.
Mi ricorda il quadro. Un quadro che dipinse mia madre.
Vedo le emozioni e le paure, le debolezze. Le sensazioni, la luna solitaria che non può amare il sole.
Tante stelle attorno a lei. Ma l'unica stella che vuole è il sole.
Ci sono i gatti randagi e c'è troppo silenzio.
Nel silenzio si sente il cuore battere, il respiro, si percepisce la paura, la solitudine, la stanchezza.
Chi la conosce la sua storia. Chi sa perché cantava e suonava dondolandosi sulla luna. Piccolo menestrello. Un pagliaccio.
La notte è fatta per dormire abbracciati.
La notte esiste per gli amanti.
Ma per chi è solo ci sono i pensieri, i versi, le canzoni.
I quadri color pastello.

Non ci sono nemmeno i contorni. Ma io coloro per riempire, anche se non ho linee. Secchi di pittura, briciole di pastelli a cera. Gocce di inchiostro che si allargano. Mine spezzate.
Di nuovo.

La notte non fa per me. Io voglio essere sempre brillante, non la voglio questa tristezza.
Non ho domande, non ho dubbi, solo incertezze, solo voglia che arrivi presto il giorno, o il colpo di grazia di Morfeo che alle prime luci dell'alba mi chiude le palpebre e io crollo. E non riesco mai a vedere il sole sorgere.
Non dovrebbe mai esistere la notte. Io di giorno sono forte.
C'è troppa stanchezza per porsi domande sul mondo, sulle persone, sulla vita. Vorrei solo avere il coraggio di affrontare il sonno.
Sento che il sonno mi sta pian piano avvelenando, come qualcosa di inebriante e pericoloso che invade il mio sangue ed entra in circolo nelle vene.
E così. Io cedo.
Non mi importa più nulla del mondo, nemmeno della tristezza.
***
Non posso farti compagnia menestrello. Fai ridere tutti tranne te stesso. E non fai ridere neppure me conciato così da pagliaccio. Raccontami perché piangi.
Parla mentre io vado via con la mente e ti lascio solo.
Sei sempre stato solo. Ti lascio con la tua lacrima. Canta la luna, canta la notte stellata. Nessuno ti farà compagnia.
Canta quello che senti, canta per chi non ti vuole. Canta al nulla. Fino all'indomani.
Ora appoggio il capo e chiudo gli occhi.
Ho bisogno di riposare.

Canta, canta un po' anche per me.
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