Presente con i Les Nuages presso la cantina Arici!
martedì 28 giugno 2016
Domenica 3 luglio 2016
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Mercoledì 29 giugno 2016
- Concerto aperitivo di Live in Conca -
Grigio Rizzo - fisarmonica
Thasala Phan - clarinetto
Matteo Maggini - fagotto
Il repertorio si inserisce all’interno della musica d’autore francese del primo ‘900 con sfumature folk.
Attraverso l’esaltazione del virtuosismo strumentale e del ritmo vorticoso tipico delle ballate popolari, vengono presentati brani di Edith Piaf e della memoria tradizionale con quel sapore romantico francese d’oltre tempo.
Conca d'oro Lido
Via Pietro da Salò 125, Salò. Brescia

domenica 26 giugno 2016
Les nuages - foto 25 giugno
Eccovi le fotografie dell'evento: "Risveglio all'alba", organizzato il 25 giugno dal comune di Desenzano del Garda.
Le immagini sono prese tutte dalla loro pagina Facebook:











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venerdì 24 giugno 2016
I soldi
Mi piace molto quella frase che dice lui, quasi alla fine del film: "I segreti di Brokeback Mountain".
"Se non hai niente, non perdi niente".
In questo contesto non si riferisce ai soldi. Ma il pensiero si addice molto bene anche alle cose più materiali.
I miei genitori provengono dai due poli opposti della classe sociale, e fin da piccola ho osservato, ascoltato, vissuto e imparato molto dalle storie altrui.
Nessuno delle mie conoscenze ha una madre che è cresciuta in una famiglia di quattro fratelli, ognuno dei quali aveva la cameriera e l'autista personale, del personale di servizio che viveva nella stessa, enorme e vasta casa a più piani, nella Saigon di allora, quando ancora aveva rapporti con la Francia e gli Stati Uniti. La sua famiglia possedeva diverse automobili Peugeot e Renault, le macchine francesi le avevano solo i ricchi. Anzi, avere un'automobile era già di per sé un lusso. Quando in seguito crebbero, i fratelli cavalcavano moto Honda, Suzuki, Yamaha e Kawasaki. Mangiavano prodotti e latticini francesi, in un contesto in cui la maggior parte della società non possedeva un congelatore. Studiavano in scuole e collegi privati francesi e ne parlavano bene la lingua.
Ebbene. Un giorno scoppiò la guerra. Si perse tutto. Si persero figli, padri, mariti e amati in guerra. Intere famiglie vennero distrutte. E dopo la sconfitta, lo Stato chiuse le banche e si impossessò del denaro, di tutti i conti correnti. Il dittatore decise che le famiglie con una casa troppo grande ne dovevano cedere un pezzo. Il cibo veniva centellinato e non si poteva più mangiare quando si aveva voglia.
Diverse famiglie prepararono quella che era l'ultima cena, con il veleno per i topi nei piatti. E morirono tutti insieme. I nonni e i genitori si suicidarono portando via con sé anche i figli e i nipoti, per evitare loro una vita di umiliazione, sopportazione e sacrifici.
C'est la vie!
Il giorno prima si era signori, serviti e riveriti, un attimo dopo dei pezzenti.
Cosa ho imparato da lei?
Mi diceva, mi dice sempre:
"I soldi sono cose che vanno e vengono".
"Sono le maniere che ti fanno rispettare, le buone maniere non te le possono portare via nessuno".
"Studia, perché le nozioni e le cose che impari te le porti in qualsiasi nazione, i soldi, le case, le ricchezze, no".
Quando il mio nonno paterno, che manteneva la numerosa famiglia facendo il taxista, morì, lasciando la moglie giovane sola con quattro figli piccoli, mia nonna, piccola e quasi analfabeta, si ritrovò ad ogni alba a vendere pesce alla sua bancarella, al mercato. Stava tutto il giorno fuori. Il suo sogno era di dare un'istruzione migliore, rispetto a lei, ai suoi figli, perché potessero riscattarsi e conquistare una vita dignitosa.
Per vivere una vita dignitosa, lei sapeva che dovevano andare avanti con la scuola e fare un buon lavoro, un lavoro che venisse rispettato.
Mio padre crebbe con molta privazione. Ricordo ancora oggi quando raccontava, a noi bambini che non finivamo le cose nel piatto, che lui doveva dividere un solo uovo sodo in cinque, e per rendere più saporita la piccola ciotola di riso in bianco e bollito, ci metteva su tanta salsa di pesce.
Raccontava pure che aveva solo due camicie di ricambio e che ogni sera ne lavava una e la metteva asciugare. I soldi della nonna, guadagnati con tanta fatica, non dovevano essere spesi in cose frivole e vestiti, ma per lo studio, mio padre aveva tanto rispetto e devozione per lei, e si impegnò per raggiungere lo scopo.
Fu lui a guidare la fuga e a trascinare intere famiglie e a portarle in salvo. Affrontò pure gli squali, quando il motore non funzionò e si tuffò nel mare per controllare. I pirati che ci assalirono, desistettero alla violenza quando mia madre supplicò di non gettare in mare me, che avevo un anno, e uccidere lei. Forse i bambini piccoli fanno tenerezza... si limitarono a portare via tutte le ricchezze - cavarono via persino i denti d'oro dalle bocche - e se ne andarono. Non vi era più nessun oro e moneta. Solo la vita intatta di tutti.
Mio padre da solo, senza sapere una parola di italiano, senza aiuti, conoscenze, amici, parenti, nulla, riuscì a mantenerci e a farci studiare tutti e quattro. Ad acquistare una casa. A riprendere a studiare a più di quarant'anni, mentre lavorava, per risostenere gli esami dell'ultimo anno di università e riprendere la laurea.
Pure mia madre, non potendo più esercitare la sua attività di insegnante di lettere, scese in campo e tornò con umiltà a scuola: si iscrisse alle medie serali per conoscere la storia e la letteratura italiana. Me la ricordo, l'anno in cui lei e mia sorella fecero l'esame di terza media, nello stesso istituto. Una al corso serale e l'altra a quello del mattino. In seguito prese pure il diploma triennale per segretaria ed operatore d'ufficio. Era entusiasta di imparare cose nuove.
Pure mia madre, non potendo più esercitare la sua attività di insegnante di lettere, scese in campo e tornò con umiltà a scuola: si iscrisse alle medie serali per conoscere la storia e la letteratura italiana. Me la ricordo, l'anno in cui lei e mia sorella fecero l'esame di terza media, nello stesso istituto. Una al corso serale e l'altra a quello del mattino. In seguito prese pure il diploma triennale per segretaria ed operatore d'ufficio. Era entusiasta di imparare cose nuove.
"E' più importante avere la capacità di produrre i soldi, che ereditarli e basta".
"Se hai il cervello e le capacità, ti sentirai sempre al sicuro".
"I figli di papà che si adagiano non si sentiranno mai al sicuro, non sono capaci di fare da soli".
La gente spesso si stupisce della mia serenità riguardo il lavoro e l'economia, perché non ho un lavoro "fisso".
Io sono tranquilla in questo perché "ho le capacità di fare i soldi". Piuttosto, mi sento più fortunata di quelli che ogni mattina si alzano e vanno a fare una cosa che magari odiano e dipendono dalle apparenze e dai vizi. Loro potrebbero comunque essere lasciati a casa da un giorno all'altro e ritrovarsi in condizioni peggiori delle mie, che almeno sono felice con poco: mi basta un pensiero gentile, una bella compagnia, un giorno di pioggia o di sole. Una passeggiata. Un bacio.
"I soldi sono cose che vanno e vengono".
"Se hai il cervello e le capacità, ti sentirai sempre al sicuro".
"Se non hai niente, non perdi niente".
Questo invece, riguarda il mio attuale patrimonio. Non è che non ho nulla, ma mi rendo conto che quando esco di casa, la mia tranquillità è proprio il pensiero che, se mi entrassero i ladri, non troverebbero nulla da portar via. E questa sensazione di leggerezza mi porta a pensare che quasi quasi preferisco restare così: circondata da mobili modesti e cose semplici. Penso che mi dispiacerebbe perdere il pc, per le foto, i video, la musica e gli spartiti che ho dentro, più che per il suo valore.
Persino il sax che tengo in casa mia non è il più bello che ho, perché io so che, se uno sa suonare, suona bene con tutto.
Il cellulare? Lo dimentico spesso in macchina e in giro e so che nessuno lo vorrebbe rubare. Non ho la smania di mostrarmi con vestiti firmati, macchina e telefoni costosi, mi sento bella e sicura anche senza, e vivo leggera, proprio con la sensazione che non perderò niente. Non mi portano via niente.
La ricchezza di una persona è nella salute, nelle maniere educate, nella cultura, nel carattere e nella voglia di imparare. E' questo l'insegnamento che mi hanno trasmesso, con esempi di vite cadute e rialzate. Di tenacia e speranza.
Io voglio diventare ricchissima in queste cose.
Spendere i soldi in viaggi per arricchire i ricordi, in corsi per imparare. In regali per le persone a cui tengo per arricchirmi dei loro sorrisi.
"Sono le maniere che ti fanno rispettare, le buone maniere non te le possono portare via nessuno".
"Studia, perché le nozioni e le cose che impari te le porti in qualsiasi nazione, i soldi, le case, le ricchezze, no".
"I soldi sono cose che vanno e vengono".
"Se hai il cervello e le capacità, ti sentirai sempre al sicuro".
"Se hai il cervello e le capacità, ti sentirai sempre al sicuro".
Me lo ricorderò sempre. Mamma, papà.
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domenica 19 giugno 2016
Sabato 25 giugno 2016
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Martedì 21 giugno 2016
La mia partecipazione all'evento del 21 giugno, dove avrei dovuto suonare alle cascate di Gaina, è stata annullata perché il fiume ha esondato.
Ci vediamo a Desenzano il 25 giugno!
giovedì 16 giugno 2016
Sabato 18 giugno 2016
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venerdì 10 giugno 2016
Domenica 12 giugno 2016
AGGIORNAMENTO: Causa mal tempo, l'evento è stato posticipato a domenica 3 luglio.
Eccomi anche quest'anno!
Presente con i Les Nuages alla cantina Gatta.
Presente con i Les Nuages alla cantina Gatta.
Per info:
http://www.gussagonews.it/vie-del-gusto-viaggio-vigne-sapori-gussago-giugno-2016
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Sabato 11 giugno 2016

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venerdì 3 giugno 2016
L'ombrello
Non ero un'adolescente come le altre, era come se fossi caduta in volo sulla terra per sbaglio ed avessi fretta di andare via.
Qui per errore. Disagio.
Mi sentivo come se ogni giorno dovessi giustificarmi:
Scusatemi se ci sono.
Quando piove mi vengono in mente diversi episodi.
C'era, c'è quel mio mondo privato, di fantasticare sugli sconosciuti, di immaginarmi le loro stravaganti vite che non conoscevo.
Una volta, pioveva forte e io camminavo in via Mazzini, come al solito senza ombrello, perché io lascio sempre in giro centinaia di ombrelli, sciarpe, guanti, cappelli. Ed è per questo che non ne ho mai uno.
Come al solito ero imbronciata e non vedevo dove andavo a sbattermi. Allora non portavo ancora le lenti a contatto, e mai mi sarei sognata di girare con gli occhiali, perchè da "quattrocchi" mi vedevo orribile.
Preferivo rimanere bella e vivere in un mondo dai contorni indefiniti. Poi, non c'era nulla di bello da vedere nella realtà, tanto meglio non accorgersi.
Sedici anni, quarantun chilogrammi distribuiti su un metro e cinquantasette centimetri, sessantasette con i tacchi alti. Ma io potevo andare in giro con le microgonne, le calze a rete e le maglie aderenti che non risultavo volgare. Le magre possono mettersi tutto!
Pioveva a dirotto, dicevo, i capelli e tutto il mio corpo erano inzuppati. La camicetta scollata appiccicata alla pelle. Pure l'acqua dentro le scarpe col tacco alto. Alla fermata dell'autobus ognuno si faceva i fatti propri, sotto gli ombrelli e riparati dal paletot. Mi sembravo l'unica a curiosare quella strana gente.
Magari io col trucco colato, il rossetto abbondante e le calze provocanti sembravo una straniera da stare alla larga. Infatti: mi stavano alla larga.
Ma c'era un ragazzo, credo mio coetaneo, che mi osservava. Gli rivolsi un'occhiata. Guardai il cielo gocciolante e guardai di nuovo lui.
Mi sorrise, si staccò dal muro, venne verso di me, allungò il braccio sulla mia testa fradicia e divise il suo ombrello con me.
Ci parlammo? No.
Gli dissi solo: "Grazie".
Rimanemmo in silenzio sotto la pioggia, due sconosciuti qualunque sotto lo stesso ombrello ad aspettare lo stesso autobus. Mi sentii meno abbandonata, discriminata ed ignorata dal solito.
Dal solito mio essere adolescente sbagliato, rimproverato e invisibile di tutti i giorni.
Mi sentii protetta. Non mi capitò più di sentirmi così per molto, molto, troppo tempo.
Scesi io prima di lui.
Poi, non ci rivedemmo più.
Fine della storia.
Sono passati tanti anni. Spesso mi ritorna in mente questo episodio.
Quel giorno non ero stata sulla terra per disturbo, perchè qualcuno mi aveva notata e non per qualcosa di brutto o sbagliato in me. Solo per ripararmi dalla pioggia.
E' bello l'ombrello, quando si cammina sotto in due e quello più alto lo tiene per riparare entrambi.
Per questo, non lo porto mai. Sono anche, sempre, la più bassa.
giovedì 2 giugno 2016
Eventi di giugno
Questa sarà un'estate riccamente artistica!
Intanto annotatevi le date (per ora confermate) di giugno.
Finchè non avrò le locandine ve le scrivo così, ma poi le pubblicherò per ogni evento, tenetevi liberi e seguitemi per le vie di Brescia!
11 giugno: Gran Galà, Brescia centro
12 giugno: Le vie del gusto, Gussago (BS)
18 giugno: Festa della musica, Brescia centro
21 giugno: Concerto alle cascate di Gaina, Monticelli Brusati (BS)
25 giugno: Concerto al castello di Desenzano (lago di Garda, Brescia)
29 giugno: Evento da definire in corso...
In cantiere un nuovo spettacolo con la mia amica, socia e attrice Maria Antonietta Belotti del fantastico Duo Medea: www.facebook.com/duomedea
Ciao!
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