Se non dormi mai
e sei pieno di guai
e vuoi dare la colpa a qualcuno
la colpa è di Teddy!
Chi si ricorda questa canzoncina per bambini degli anni Ottanta? Il testo è divertente e pure la musica, ma il contenuto mi fa venire in mente che il mondo è sostanzialmente diviso in tre categorie: quelli che si sentono facilmente e/o sempre in colpa, quelli oggettivi che riconoscono dove e quando sono le proprie responsabilità e quando quelle degli altri, e infine quelli che addossano sempre le colpe agli altri e, quando non ci sono gli altri tirano fuori un "Teddy".
Questa sera ho voglia di parlare dell'ultima categoria, ma non parlo di litigi o discussioni, in quel caso si tratta di aver ragione o torto, parlo invece degli eventi che vanno sempre storti perché qualcun altro ha fatto qualcosa che non va.
Queste persone a mio parere sono le più penose ed irritanti. Penose quando associano al loro ruolo la facciata del vittimismo e, con i piagnistei e il sentirsi sempre attaccati dal mondo, vogliono rovesciare tutte le colpe su parenti, amici, colleghi, vicini di casa, il cane, il criceto, la strada, la iella. Irritanti quando sono pure prepotenti e con la violenza tentano di fare sentire il prossimo un pezzo di idiota, uno stronzo, un incapace.
Ma io non voglio fare discorsi ovvi, potrei andare avanti per ore a parlare di questa gente, ma suppongo che voi tutti nella vostra vita abbiate incontrato e avuto a che fare, almeno una volta, con persone del genere. Potreste fare voi degli esempi di "quella volta che..." e di come vi sentivate, con i loro atteggiamenti, in colpa, incapaci, cattivi, vittime di ingiustizie, furibondi, indifferenti ecc...
Io invece voglio porre l'attenzione su un aspetto meno evidente: le persone che danno sempre la colpa agli altri, e peggio quando lo credono veramente, non hanno potere, non hanno né fortuna né intelligenza.
Mi spiego meglio: se qualsiasi cosa ti capiti, se gli eventi della tua vita dipendono sempre dagli altri perché ti vadano bene o male, significa che tu non hai nessun potere decisionale, non puoi e non sai indirizzare le cose. Non sei artefice della tua vita, devi sempre aspettare che gli altri facciano la cosa giusta, altrimenti tu subisci e da solo/a non sei in grado di star bene, devi sempre aspettare qualcosa e qualcuno.
Mi ricordo che quando arrivai a capire questa semplice verità mi fu più facile far scivolare le colpe degli altri, che effettivamente avevano avuto nei miei confronti, in certi casi, nel farmi star male. E' vero avevano sbagliato, ma io avevo deciso di non subire ulteriormente, per tutta la vita, alcune situazioni. Non volevo più permettere che certe persone sbagliassero e commettessero altre colpe. Non volevo più trascinarmi appresso traumi passati. Erano appunto passati.
Finché io giustificavo il mio star male e la mia vita insoddisfacente a causa degli altri o del passato, mi rifiutavo di riconoscere le mie capacità nel presente e nel futuro di prendere in mano la mia vita e di essere io il principale responsabile dei miei risultati e della mia serenità. Volevo arrivare a stare bene senza aspettare sempre gli altri.
Se una persona si comporta veramente male con te, basterebbe non permetterglielo, o non frequentarla più, se invece vai avanti a far sì che accada, se continua a farti arrabbiare o stare male, è perché in fondo ti va bene quel tipo di relazione, oppure sei un debole e non vuoi, non sai come uscirne.
Perché permettere a qualcuno di farci star male, arrabbiare?
Ma sei sicuro invece, che quella persona si è comportata veramente male? Ti sei chiesto se invece ha fatto del suo meglio e sia stata solamente un po' distratta, un po' sbadata, o inesperta? Non basterebbe farglielo notare civilmente o sorvolare?
Perché non riconoscere la buona volontà, perdonare una disattenzione non dettata dalla cattiveria e vivere tutti più serenamente, e permettere a chi ha commesso lo sbaglio di rimediare?
In ogni caso, siamo sempre noi stessi a decidere se la vacanza sarà piacevole, se la serata è andata bene, se gli amici e le amiche sono simpatici. Non è sempre colpa degli altri. Se ti stanno tutti antipatici sei tu che sei intollerante, e piuttosto che criticare guardati: non è che tu sia così perfetto e simpatico a tutti, a ben vedere. Se la vacanza si è rivelata uno stress perché non era come l'avevi prevista, sei tu che non sei partito con lo spirito della vacanza. Se la serata è andata male perché non si è svolta secondo i tuoi piani, sei tu che non hai saputo cogliere in tuo favore gli imprevisti. Se sono tutti stronzi con te, è perché il tuo modo di porti non li invoglia ad essere buoni, le stesse persone che reputi stronze, quando non devono interagire con te, chissà perché invece sono gentili, non è che sei tu a sbagliare qualcosa?
Le persone sono abbastanza semplici, e anche le dinamiche dei rapporti: quando incontri qualcuno che cerca sempre di farti sentire cattivo e incapace per qualcosa, che non riconosce mai di essere in torto, che è perennemente triste e arrabbiato, che gli va continuamente tutto male, guarda bene e da fuori la situazione: nel suo elenco di colpevoli ci sei tu, ci sono tutti, c'è persino un Teddy... manca solo il principale colpevole, il responsabile di tutto... e chi sarà mai?
Nei prossimi post parlerò di quelli che stanno sul versante opposto e che invece si sentono sempre in colpa
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