venerdì 1 agosto 2014

Film

Non sono un'appassionata di cinema e conosco pochi film, e devo dire che tutte le volte che sono andata a vederne uno, è sempre stata una proposta altrui. Non guardo neppure le televisione e non so che programmi e che pubblicità ci siano. Apprendo le notizie da internet e mi piace ogni tanto guardare i film in dvd. Perciò ne ho pochi preferiti che conto su due mani e che tendo a guardare e a riguardare. Quando mi affeziono ad una trama o ad alcuni personaggi, poi torno a cercarne la familiare compagnia, lo faccio anche con i libri.
Una volta accennai che uno dei miei preferiti è "La casa sul lago del tempo". Che bello questo film, mi commuove tanto. E' un po' magico e surreale, e mi sarebbe piaciuto vivere in una casetta così semplice e modesta, strana, di legno, un po' stregata, piena di vetrate, con l'acqua e gli alberi come spettacolo, e comunicare con le lettere in cartaceo in questa epoca, scrivendole con carta e penna, e poi affidare i messaggi ad una magica cassetta della posta. I protagonisti vivono in due situazioni temporali sfasate e parallele, sono così vicini ma non si incontrano. E' assurda la logica di questa storia, non c'è logica. E' irrazionale e fa riflettere. Ed è bello quando la protagonista parla dell'attesa, del tempo. Della lunga attesa di due innamorati che si attendono. Che nonostatnte tutto si arrendono al tempo. E poi quando arriva il finale non riesco a trattenere le lacrime.
Qualche settimana fa ho appena riguardato "Vi presento Joe Black", che per tanto tempo ho evitato di riguardare perché la storia mi coinvolge troppo. Fu una sera che non trovai il film sopra citato e mi capitò questo titolo. Ero sola e non sapevo come ammazzare il tempo. Devo avere un'attrazione e, stranamente familiarità per le storie un po' stregate, perché non trovo nulla di strano nella morte che viene a fare visita e vuole conoscere l'amore. Mi piacciono le parole del padre, che spera per la figlia una passione bruciante, un amore vero di emozioni da consumare, da vivere. Sono queste parole che attraggono la morte, e alla fine chi vince?
Un film in cui uno dei protagonisti è la morte ma che parla di vita, di emozioni e di amore. Che invita a rischiare, a sfidare le regole anche, a non avere paura di provare tutte le emozioni.
Anche se non sembra c'entrare niente con i primi due, per un periodo ho riguardato spesso "Il matrimonio del mio migliore amico". La prima volta che lo guardai non mi piacque un granchè, ma più tardi mi entrò in simaptia Kim, che nel suo modo semplice e spontaneo insegna a non avere paura del rischio e dei sentimenti. E quella sua frase che mi entrò in testa: "Se ami una persona devi dirglielo subito, devi gridarlo forte, perché poi il tempo passa".
Il tempo. Sempre il tempo in tutte e tre le trame. Ci sono cose che se fatte prima o dopo cambiano di significato. Non avere paura. Carpe diem. Cogli "L'attimo fuggente". Un altro film che mi bastò una volta sola, perché io non ce la faccio a provare emozioni così intense. Perché è meglio avere rimorsi per uno sbaglio, che rimpianti per non avere rischiato. E perché non voglio piangere, voglio ridere e scoppiare di vita e di speranza.
E qual è il mio film? Io sono una strega, mi sono sempre sentita così. Perché io sono magica dentro, non sono come gli altri, io non ho una linea di pensiero comune alla maggior parte della gente. A volte mi chiedo che ci faccio qui, mi irrito per la lentezza degli altri personaggi. Oso dove gli altri non osano e rischio quando tutti si tirano indietro. Ma in fondo me ne infischio di perdere troppe energie per insorgere se non ne traggo vantaggi. Vivo per il mio interesse.
Sto leggendo un libro sulle 100 donne più malvagie della storia, e tante erano considerate streghe e meretrici per il loro modo di fare libertino, per le troppe conoscenze e per dei comportamenti e abbigliamenti considerati strani per l'epoca. Se io fossi nata qualche centinaio di anni fa, sarei già stata bruciata al rogo. E chi lo dice che in qualche altra vita non sia finita così?
La mia stregoneria è osservare e ascoltare, ricordare quello che mi succede attorno, conoscere la psiche profonda e le debolezze di chi interagisce con me. Io so quello che pensi guardandoti e ti conosco e ti osservo mentre tu non lo sai, e non sai nulla di me. Io studio le regole e le buone maniere della società e non mi interessa sfidarle, mi piace vivere in pace. Posso trasformarmi in altre maschere se la circostanza lo richiede, le streghe sanno farlo. I comuni mortali no. Ma mi interessa solo non tradire me stessa, e se questo comportasse infrangere le regole, le infrango.
E per ora, ho scelto di non nuocerti.
(Fine prima parte)


  

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