lunedì 1 ottobre 2018

1° Festa della musica, Brescia

Mi piace molto navigare e trovare in rete fotografie e video e riconoscermi, come questo pubblicato tempo fa da un certo signor Domenico Ventura sul suo canale YouTube.



Mi ricorda quella bellissima giornata serena e di sole che cominciò con la musica assieme alla Busker Band del mio amico Doriano, in piazza Vittoria, per poi proseguire con l'orchestra classica in piazza Bruno Boni; quell'anno mandammo in scena la "Carmen" di Bizet, questa fu una replica e mi vestii comoda per la lunga giornata girovaga, ma per le altre esibizioni avevo un magnifico costume da damigella spagnola, lungo fino ai piedi, rosso e con i pizzi neri e le rose rosse. Ho ancora le foto e il costume e spero tanto un giorno di poterlo indossare di nuovo per qualche altro spettacolo.


Dopo pranzo proseguii con il mio trio francese "Les Nuages". Suonammo prevalentemente canzoni di Delicq e di Yann Tiersen. Gigi, il fisarmonicista, fu un fantastico animale da palcoscenico, intrattenendo e parlando col pubblico che si accalcava curiosa sotto la scalinata del Teatro Grande. Fu per merito suo se avemmo tanto seguito, io non sono brava a parlare e ad intrattenere il pubblico, a lui invece piace e ci è portato.

La registrazione qui sotto non è il massimo: la scena fu ripresa con un telefonino e all'aperto, ma quello che mi rende felice è il ricordo di quel giorno, perciò sono lieta di averne comunque recuperato del materiale.





Dopo la Busker, la Spagna e la Francia, ci esibimmo col quartetto: "Phan 4 fun" sulle metropolitane: fu difficilissimo rimanere in equilibrio mentre viaggiavamo e fu emozionante quando, scendendo per cambiare corsa, si misero tutti al finestrino urlando e battendo contro i vetri per salutarci e ringraziarci.







A proposito di quest'ultimo video: "Take Five", mi ricorda un aneddotto simpatico.
Un giorno un mio allievo mi disse, tutto entusiasta, che aveva trovato un video che gli era piaciuto un sacco, in cui dei ragazzi suonavano "Take Five" sulla metropolitana. Io pensai con un sorriso: "Anche noi l'abbiamo fatto".
Mi mostrò il video dal suo smartphone ed io esclamai: "Ma siamo noi!".
Beh, certo, non mi si vedeva, per tutto il tempo me ne stavo seduta nascosta dalla schiena del baritonista, ma se aguzzate bene gli occhi noterete che i saxofonisti sono quattro e non tre, e che si intravede un piedino che batte il tempo!

Mi dispiace non avere trovato nulla sull'esibizione di quella sera, quella con i fuochi e le acrobazie dei giocolieri. Non ho neppure una foto.

Quel giorno rappresentò anche il mio record di cambi di strumento: succede che negli spettacoli io debba cambiarne due o tre, ma mai quattro! Iniziai a suonare con la Busker e con l'orchestra il sax soprano, poi passai al clarinetto con il trio francese, sulla metropolitana invece suonai il sax contralto e la sera il sax tenore. Non faticai a trasportarli perché si prese tutto il carico il saxofonista rosso... perciò potei passeggiare e saltellare felice per le strade del centro, ascoltando e godendo anche della musica degli altri artisti.

L'unico momento di riposo fu il pranzo alternativo, noi assieme, offerto dall'associazione, all'ombra dei divani e dei tavolini del Caffè letterario, dove ci rigenerammo e poi la sera, che ci consentì un'ora di tempo per una doccia e cambio d'abito lampo.

Ecco... fare musica, fare spettacolo, fare arte, significa anche questo: una condivisione di momenti significativi assieme a persone che viaggiano col cuore e con la testa sulla stessa lunghezza d'onda.
Quello che vede e ascolta il fruitore, non è solo qualcosa di bello o di brutto, di riuscito o non apprezzato: dietro il prodotto si rivelano storie di ore di prove, studi, chiacchiere, risate, uscite, ansie, progetti, organizzazioni e soddisfazioni, a volte pure litigi ed incomprensioni che si risolvono poi sul palco.

Quando mi sento triste o cerco un senso alle mie giornate, penso che la terapia per me è qualche nuovo progetto o spettacolo artistico da preparare. Penso ai brani nuovi da cercare, trascrivere, arrangiare, studiare. Costumi, maschere, parrucche e trucchi da progettare ed organizzare.

Lancio un appello in particolare per farmi reindossare questo vestito...




O questo rosa che mi piace tanto, tantissimo e non lo posso mettere per andare ad insegnare:




Anche fare la strega e suonare: "Profondo rosso", come ho fatto per lo spettacolo di Halloween delle MeDea mi piacerebbe, possibile che si possa fare la strega solo ad ottobre? Io vorrei travestirmi così tutto l'anno!






Nessun commento:

Posta un commento