Non sono nata per fare la casalinga, anzi sono una pessima massaia, ma proprio per questo, penso che potrei essere un'eccellente donnina di casa.
Ho pensato tanto a questo post, perché ogni cosa che scrivevo sul mio conto era giusta e sbagliata. Tutto era parte di me e nulla c'entrava col mio modo di essere. Non è vero che non so fare niente. Ho guardato pure in rete per chiarirmi le idee su cosa significa essere una "donna di casa". Questa figura è ancora molto classica, esattamente come me la descriveva mia madre: colei che cucina, che lava, che stira, che accudisce i figli e fa la moglie e la mamma.
C'è chi dice che un uomo non sposerebbe mai una donna che non sappia fare queste cose. Ma io ogni volta analizzo e cerco di capire le casalinghe "perfette", per trovare e imparare tutta quest'arte divina, e ogni volta concludo che non mi pare facciano poi chissà che cosa di trascendentale: cucinare, preparare la tavola, fare una lavatrice, stirare, pulire, sono cose che sanno o potrebbero fare tutti, pure una ragazzina, pure gli uomini che vivono da soli già le fanno.
Le attività di una casalinga sono talmente facili, che ancora non capisco il motivo per cui tante donne si sentano superiori ad altre solo perché hanno cominciato prima: se io volessi, in una settimana potrei imparare a fare tutto e pure bene, perché quando io mi metto in testa di sapere fare qualcosa la faccio. Non è che ci voglia una laurea. E' molto più complicato imparare a suonare o studiare da zero, in un anno e senza basi, tutte le materie necessarie per superare il test d'ammissione a medicina, ad essere onesti. E io ci sono riuscita.
Poi io in realtà la casalinga so già farla: ho fatto una scuola per diventare stilista, mi cucivo un cappotto, so rammendare, stirare e fare gli orli. Conosco i capi e i tessuti e so come vanno trattati. Quando facevo la baby sitter, a diciotto anni, cambiavo i pannolini e accudivo la piccola, le davo il latte e la facevo addormentare, anche se adesso mi defilo sempre quando c'è da cambiare una nipotina. Quando lavoravo nei bar pulivo i bagni, lucidavo in terra e i vetri, lavavo i piatti, preparavo gli ordini, facevo le colazioni, i pranzi e gli aperitivi. Ho lavorato in pizzerie, birrerie, gelaterie e pub. So faticare.
Quando sono a casa da sola cucino per me e mi diverto pure.
Solo che al momento non ho voglia di fare la casalinga, non ho voglia di sbattermi se non ce n'è motivo, non sono in vena di servire e riverire un uomo... e pace all'anima delle brave mogliettine scandalizzate di questa dichiarazione.
Certo alcune sono nate con questa vocazione, mia sorella per esempio adora cucinare, adora tutti quei lavoretti di cucito e maglia molto femminili. Lei sognava di servire un marito e di fare la mamma. Io al contrario di lei sono nata con altre vocazioni, che non mette al primo posto il fare i mestieri e cucinare. La mia vocazione è andare in giro carina e vestirmi bene. Io sono vanitosa. Vanitose o virtuose si nasce, non si diventa.
Invece io penso di essere un'ottima donnina di casa, cosa che tante brave massaie non sanno cosa vuol dire, e purtroppo per loro, questo concetto non si impara facilmente come accendere e infilare i vestiti sporchi, suddivisi per colore e tessuti, in una lavatrice, metterci il detersivo, dosare la temperatura e i giri. Schiacciare un pulsante.
La casalinghe spesso sono stanche e di malumore perché si sentono in dovere di fare per forza e sempre i mestieri di casa e tutte quelle cose per cui si considerano tanto brave e responsabili. Poi però, incazzate come sono, non hanno mai voglia di giocare, di sorridere e di divertirsi con quelli che condividono questa casa lucida e perfetta con loro.
Non hanno più tempo di farsi belle e si vestono quasi sempre un po' sciatte, appunto per fare i mestieri.
In casi estremi non hanno mai nemmeno voglia di uscire insieme o di farsi una vita sociale perché devono sbrigare le faccende, confondono il proprio ruolo con quello della colf!
Io invece penso alla figura della donna di casa come una che rende piacevole l'ambiente, dove è bello tornarci e viverci, perché c'è armonia nell'ordine ma soprattutto perché c'è serenità e buon umore, magari con il profumo di torta nell'aria, anche se le camicie non sono pronte e i piatti sono ancora da lavare.
Viviamo in un'epoca in cui uomini e donne lavorano entrambi, e quindi mi pare normale e anche piacevole suddividere o svolgere insieme i lavori di casa. O farsi aiutare. O portare la roba in lavanderia, o comprare una lavastoviglie. O fare una telefonata al Take Away.
Ma mi visualizzo anche a vivere da sola, e mi vedo rilassata nel mio ambiente, creativo e delicato. Il mio luogo artistico e tranquillo. Cucino per me piatti semplici e veloci e non mi spezzerei la schiena per fare i mestieri. Se sono stanca li rimando senza problemi ad un altro momento. Avrei tanti vestiti per il ricambio perché non farei lavatrici tutti i giorni e mi servirebbe molta scorta per l'occorrenza. Comunque in casi estremi non avrei problemi a farmi aiutare.
Mi immagino le cose ordinate in mobili chiari e le stanze luminose e ariose. Le tende, la musica da ascoltare. Un divano dove distendersi, un libro da leggere, dei film da guardare. I panni freschi di bucato e ammorbidente da fare asciugare. Mi è sempre piaciuto annusare i vestiti freschi.
Il profumo di muschio bianco nell'aria, un arredamento intimo. Un pianoforte, io che cammino a piedi nudi. La sera che controllo che tutto sia chiuso per poi coricarmi.
Mi piace stare a casa, intesa come atmosfera, come nido. Come posto per giocare e sognare.
Non vorrei mai che un uomo mi valutasse e mi scegliesse in base a come gli stiro le camicie, potrei decidere anche di non cucinargli nemmeno un uovo fritto, o di rovinargli e infeltrirgli vestiti e maglioni apposta, tanto per fare Bastian contrario.
Piuttosto è proprio quando uno non mi impone niente, quando mi sento libera di fare e di esprimermi, che mi viene voglia di impegnarmi a fondo per imparare a cucinare i suoi piatti preferiti e improvvisarmi cuoca. Mi piace rendere più bello il tempo da passare insieme. Per me è più importante questa motivazione del sapere cucinare in se, le azioni sono solo un mezzo per rendere felici le persone care. Io sono fatta così.
Mi impegno solo quando ne ho voglia. Ho bisogno di divertirmi.
Perché sono una pessima casalinga, ed è per questo che sono così serena.
Che fortuna.