venerdì 26 luglio 2013

Estate

L'estate è quella stagione dell'anno in cui le zanzare pungono, le cicale e i grilli si alternano di giorno e di notte a cantare e io mi ritrovo per la casa cavallette, lucertole e insetti indefiniti. Durante l'anno scolastico mi riprometto di fare tutte quelle cose che di solito non riesco per mancanza di tempo, appena arriva l'estate. Poi questa arriva, e con la pressione sotto i piedi e la stanchezza cronica, combino ancor meno che nei ritagli di tempo fra una corsa e l'altra. 

Mi piace parlare delle stagioni, perchè mi piace pensare che mia madre abbia fatto nascere i suoi quattro figli ognuno in una stagione diversa, persino in ordine di arrivo... La prima in primavera, il secondo in estate, io in autunno e la più piccola in inverno... Ovviamente senza programmare nulla. Siamo arrivati quando ne avevamo voglia, a sorpresa, e ci siamo scelti la nostra fetta dell'anno diversa dal fratello precedente.

Mi crucciavo qualche giorno fa che, a differenza delle altre estati, quest'anno ho poco tempo per leggere. Ma leggere significa più che altro starmene sdraiata sul divano al fresco, senza pensieri, a perdermi nelle storie. Non è una cosa che riesco a fare per riempire delle pause, mi devo sentire in uno stato di rilassamento. 

Capitavano anche gli altri anni serate e concerti in estate, ma di solito giravo con musicisti di Brescia, che erano anche amici miei, e non mi stancavo così tanto per spostarmi. Giorni e giorni lontano, in albergo, ma mi sentivo a casa mia. Mi portavo sempre qualcosa da leggere.

Mercoledì sera, col trio Miza Mayi, ho terminato il pacchetto delle cinque date a Cernobbio, ed è stato un sollievo per me non dover più ripercorrere tutti quei chilometri in macchina. Io poi che non amo guidare. Solamente l'ansia di dover, la settimana successiva, ripetere lo stesso viaggio lontano dai miei punti di riferimento mi turbava. Ieri per festeggiare sono uscita a prendere un caffè con una mia amica in centro, e la sera a casa a leggermi un libro, come a voler rendermi conto di essere in vacanza. 

Sono in vacanza?

Certo non sono programmata per vivere con l'agenda, una ventiquattro ore, convivenze forzate con anime sconosciute e troppe responsabilità. Io mi immagino all'ombra sotto un albero, ad osservare le nuvole, a dormire, a leggere e a viaggiare con la fantasia. Disturbata solo dalle persone che scelgo di voler essere disturbata.

Oggi è la vigilia dell'ultimo week end di luglio. Mi sento un po' assente. Un po' per carattere, un po' per la solita anemia e la pressione bassa. Ma non mi importa oggi. Non devo occuparmi di nulla, non devo stare attenta. Posso distrarmi, riposarmi e anche addormentarmi. 

Che bello.

Ora stacco dal pc, prendo qualcosa da leggere, una bottiglietta di acqua fresca e scendo in sala. Perché giù fa fresco tutto l'anno. In inverno fa freddo anche con il riscaldamento al massimo, mentre la mia camera è sempre calda, anche a dicembre con i caloriferi spenti. 
In quella stagione va bene. Ma non in questa. Sto sboccando.

E' arrivata l'estate.

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