Ad oggi, questo è quello che sento: non so se scriverò. Se mi guardo dentro, non ho le parole, è un turbine a cui non so dare forma.
C'era un tempo in cui le cose non venivano interpretate e si ricercava il respiro, lo specchio e la carne.
A volte per andare avanti si torna indietro.
Questo è un mondo virtuale. Thasie, Hoang, Thasala, Thuy, Van, Thasy, Tha. Volti e specchi.
Si è sperduta una maschera, io mi siedo e aspetto.
Cercate voi.
Forse è meglio così Tha, quando le parole non vengono è meglio non cercarle. Non sei d'accordo?
RispondiEliminaSì :)
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