lunedì 9 settembre 2013

"Lù"

Veniva a suonare il sax a scuola, di martedì, quando c'ero io, così capitò qualche volta che ci fermassimo a chiacchierare. Era una jazzista, una "tenor sax woman". Mi diceva di andare con lei "in giro" a fare spettacoli, di mollare tutto e tutti e di "vivere solo di musica". In realtà non lo chiese solo a me, lo propose a molti musicisti, quasi a voler placare la sua sete di compagnia. Non mi pareva il tipico entusiasmo di chi lancia idee e proposte e cerca di coinvolgere più persone possibili.

Alcuni risposero sul vago, altri dissero di sì e se ne dimenticarono, altri rifiutarono. Io ero fra gli ultimi. Le dissi che l'idea di suonare "in giro" mi piaceva, ma che non volevo lasciare tutto e tutti per "vivere solo di musica". Mi piace fare i concerti, gli spettacoli, ma pensavo a quella sensazione di calore di quando si torna a casa dopo essersi esibiti davanti ad un pubblico, di avere dei punti di riferimento, delle persone che mi attendono. Anche questo fa parte del significato della vita.

- Non me la sento di lasciare i miei affetti e di non vederli più per mesi - dissi. Pensavo alla mia famiglia, agli amici, alle mie nipotine, ad una persona da amare, a dei figli miei, un giorno, ma non necessariamente all'amore unico come invece lo intese lei:
- Tu rinunceresti a tutto per un uomo? - Il suo volto esprimeva sorpresa e disapprovazione.
- I miei affetti sono tanti - spiegai - non esiste solo l'uomo.
- L'amore ti tradisce, la musica no - disse lei con passione.

A volte ci penso ancora, a questa sua ottica, a questa sua scelta di vivere.

Questa sera che sono qui nella mia cameretta illuminata e me ne sto tranquilla, mentre fuori soffia il vento e le strade sono bagnate. L'oratorio è in festa per la prima domenica di settembre.
Questa sera avevo un mezzo impegno di andare a suonare, ma l'idea di proseguire con le mie letture, di guardarmi un film a letto, di riposarmi in abiti comodi, dopo il pomeriggio di oggi, è stato più allettante.

Mesi fa, quando le risposi che qui avevo "i miei affetti", non avevo ancora coscienza per dirle che anche la casa era per me un "affetto", al pari delle persone. La casa, quel luogo intimo dove riposarsi, ritrovarsi, dove farsi i fatti propri e lasciare tutti fuori. Non so se saprei vivere stando sempre in giro e convivere con tanti sconosciuti, cambiare continuamente ambiente, senza averne uno proprio. Non so se saprei abbracciare la sua scelta di vita.

Credo di no.

"L'amore ti tradisce, la musica no".

Quanta solitudine c'era in questa frase? Viveva sola senza uomini, senza una fissa dimora, e non mi pare ci tenesse poi tanto alla sua famiglia, se ne aveva una. Lei era devota solo alla musica, al suo sax. L'unica cosa che non l'avrebbe mai lasciata. L'amore fa solo male e aveva deciso di farne a meno per non soffrire più. Aveva trovato la sua soluzione. 

La capisco. Tutti soffrono per amore, almeno una volta nella vita. 

E' sempre un rischio fidarsi e lasciarsi andare in una storia, e l'istinto a volte inganna. Ma anche amare porta con sè due lati della stessa medaglia, e lasciare fuori dalla porta la probabilità di soffrire, significa anche non "rischiare" di essere immensamente felici. Di vivere al cento per cento la propria vita, perché vivere senza amore non ha senso.

Tempo fa lessi un libro intitolato: "Amare è lasciare andare la paura". Più facile a parole che nei fatti.
Ci vuole coraggio a mettere a nudo i propri sentimenti, riporli in un'altra persona sapendo che potrebbe ridere di te e buttarli nella spazzatura. Ma potrebbe, invece, custodirli come cose preziose. Se non ci si mette in gioco non si può sapere, e ne vale sempre la pena, come disse Gibran: "Quando l'amore vi chiama, seguitelo, benchè le sue vie siano ardue e ripide".

Non so perché a distanza di mesi penso a lei, alla sua libertà. Mi domando dov'è. Non è che fossimo amiche, e neppure conoscenti, ci parlavamo solo per cortesia, credo di averle rivolto la parola non più di tre volte. Però penso a lei e spero che sia serena, qualunque sia la sua scelta. Ovunque sia.

Non me la sento di consigliare nulla a nessuno, non fa parte di me, solitamente, dare consigli ed opinioni non richiesti, ma mi piacerebbe dirle che potrebbe non dover scegliere fra l'amore e la musica, che potrebbe avere entrambe le cose nella vita, come fanno tante persone e tanti musicisti. Magari sarebbe più felice. Che non capisco questa sua decisione drastica. Ma io non so nulla di lei e del suo vissuto e non è mio dovere ficcare il naso negli affari suoi. E stasera sono qui che scrivo un post su di lei che tanto non leggerà mai.

E' passata la mezzanotte.
Buonanotte al mondo.

4 commenti:

  1. Anonimo10.9.13

    magari Lù non lo leggerà, ma qualcuno di noi si, facendo qualche passo avanti alla scoperta dell'interessante mondo dell'autrice :)

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    1. Uhm... invece i commenti degli utenti anonimi, alle prime luci dell'alba, mi fanno fare i passi avanti alla scoperta del loro interessante pensiero ;) (è un occhiolino)

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  2. Forse, ad oggi, ha trovato un posto nel suo cuore o nel mondo in cui musica&amore possono convivere

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    1. Io invece credo che sia ancora in giro libera come una farfalla, magari spensierata e felice e non come l'ho descritta qui io... e racconterà di quella volta che ha conosciuto una ragazza pazza che ha rinunciato a VIVERE per delle persone. Punti di vista :)
      Benvenuta Lolann!

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