Se io fossi un personaggio di un libro, mi piacerebbe vivere in una trama un po' fiabesca e spettrale, un po' gotica, un po' folkloristica. Ma vorrei essere una strega, una fata o un'antagonista inquietante e sovrannaturale. Come lo spirito Banshee... malefico, con i capelli fluttuanti, gli occhi rossi, presente nelle storie scozzesi ed irlandesi, o come la pagana fata Morgana delle leggende celtiche o ancora, come la malvagia strega Baba Jaga delle fiabe russe.
Chissà perché, questi personaggi misteriosi provengono sempre dall'Europa del nord, territorio dalle saghe gelidi ed affascinanti, con donne dallo sguardo di ghiaccio, foschia, castelli e boschi segreti, distese infinite ammantate di bianco, il mare in tempesta che si imbatte sui fiordi, le notti buie e i cieli scuri e penetranti.
Quando la realtà mi toglie la capacità di respirare e le giornate mi legano i polsi, io spesso mi distacco dal mio corpo e vago con la mente. Sento che questo non è il mio mondo, non qui. E allora mi allontano e riesco a non percepire il macigno su di me.
Sogno trame strane e racconti magici, dove le belle donne hanno i lunghi capelli fluttuanti e sono temute ed isolate dalla gente comune.
La prima volta mi innamorai di Banshee che piangeva disperata il suo innamorato perso, la trovai bellissima e sinistra, con i lunghi capelli azzurri e gli occhi rossi dal pianto. Girava notturna nel suo spirito fra i boschi e le stanze dell'antica Britannia.
Poi fu la volta di Morgana di Pendragon. L'adorai nella versione di Marion Zimmer Bradley.
"Piccola e scura, come quelli del popolo fatato". Allevata ed educata all'uso degli incantesimi e della magia nera dalle sacerdotesse che adoravano la Dea, nell'isola incantata di Avalon. Sorellastra di Artù, rivale di Ginevra.
Morgana la strega, la sacerdotessa, ricevette l'incisione sulla fronte solo quando imparò l'arte della magia dell'isola: una piccola mezzaluna azzurra che coprì con i capelli quando rinnegò le sue origini e visse alla corte di Camelot.
Baba Jaga, la terrificante strega slava, è isolata nei boschi neri che inghiottono i viandanti dispersi della fredda Europa nord-est. Vive con dei servitori invisibili. Chiunque la incontri non può più tornare fra i vivi a raccontarlo. Baba-Jaga si nutre delle anime impure uccidendo chi la interroga. L'unico modo per sconfiggerla è essere di animo e spirito puro.
Quando invece penso a me, mi vedo, non so perché, isolata in una stanza di una grande casa illuminata e scaldata dal fuoco, intenta a scrivere con la penna intinta nell'inchiostro. La mia mente è la mia magia, la mia penna realizza il mio pensiero.
Fuori è freddo e scende la neve. E io sono qui nel silenzio, circondata da ninnoli in argento e vetri colorati, a tessere trame e a decidere il destino delle persone con le parole che scrivo. In uno specchio, spio il mondo dal di fuori, osservo, come sempre, lontana. Mi piace la musica dei carillon. Le civetterie e i simboli arcaici.
E così, mi sento anch'io un po' strega, qui da sola immersa nel mio mondo lontano, trasparente e dipinto da me, incantato, mio.

Non voglio che finisca, non voglio uscirne, non voglio.
Non vorrei mai tornare nella realtà.
Non vorrei mai tornare nella realtà.
nelle favole... l’amore è un sentimento puro ed immutabile...
RispondiEliminanella realtà... l’amore è un gioco che prima o poi finisce.
nelle favole... una splendida fanciulla s’innamora sempre di un principe...
nella realtà... una splendida fanciulla s’innamora sempre di un bastardo.
nelle favole... chi uccide un cattivo Re, diventa il Re...
nella realtà... chi uccide un cattivo Re è un terrorista.
nelle favole... la morte è solo sinonimo di rinascita o di giustizia...
nella realtà... la morte è l’improvvisa fine di ogni cosa.
nelle favole... il danaro non conta...
nella realtà... il danaro troppo spesso è tutto.
nelle favole... c’è sempre una morale...
nella realtà... c’è sempre un interesse.
nelle favole... noi non potremo mai vivere...
nella realtà... non facciamo altro che desiderare di viverne una.
Ma le favole... sono scontate, la vita reale è imprevedibile invece.
EliminaNel bene, o nel male. Ma almeno non ci si annoia :)
Ascoltandoti suonare è impossibile farlo.
RispondiEliminaIn una favola, mi sarebbe piaciuto ascoltarti mentre suoni Forbidden Colors di Sakamoto solo per me. :-)