Se io riuscissi, tutti i giorni, a svegliarmi ad un orario decente, tipo per essere operativa alle nove almeno, riuscirei a dedicare un'oretta quotidiana a questo blog, che è una delle poche e preziose cose che mi danno un po' di sollievo, anziché ignorarlo e dimenticarlo per giorni e settimane.
Questo è il mio angolino e lo conosce e segue chi ha interesse e pazienza per addentrarsi nel mio cervello sconclusionato. Quelli che mi seguono di solito sono un po' sconclusionati pure loro.
Fra simili ci si capisce.
Oggi è uno di quei giorni in cui dalle 8:00 sono già sveglia e dalle 9:00 in piedi. Ma non sono abituata a vedere il cielo così scuro e freddo. Il mio stomaco è chiuso. Per colazione qualche sorsata d'acqua e un cioccolatino. Occhiaie profonde. Volevo esercitarmi ma non ho fiato. Il cuore batte e batte e il pianoforte per fortuna mi ha calmata un po'. Meglio note dolci che pifferi rumorosi, a quest'ora, ma non suono sulla tastiera da settimane e ho le dita un po' ribelli. Dico che non ho mai tempo.
Ora sono qua e aspetto le 11:00. Per riempire il tempo sto qua.
Penso che in un'oretta sono riuscita a suonare il piano e pure a scrivere. Basterebbe quell'ora in più al giorno per fare un po' di tutto. Ma da sola non riesco. Vorrei che qualcuno mi buttasse giù dal letto alle 8 tutte le mattine.
Non so perché sia cosa difficile lasciare le coperte ed affrontare la giornata, è doversi affacciare alla finestra che a volte mi spaventa.
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