
- Piove da te?
- Qui diluvia, bellissimo.
- Qui solo arietta fresca, voglio l'acqua! E sto guardando un film inquietante.
- Che hai...
- La solita... lasciamo perdere.
- Ho visto un'ombra camminare sotto la pioggia senza ombrello. Eri tu?
- Chissà?
- Ero alla finestra. Hai i capelli bagnati.
- Sí. Passami il phon.
- Ti cola il mascara, hai pianto?
- No, ho camminato sotto la pioggia, senza ombrello. Il cielo ha pianto forte.
- Prendi freddo... ti ammali!
- Sono già malata.
- Con questo tempo, poveri alberi, si spezzeranno tutti.
- Non preoccuparti dei giunchi, si piegano solamente.
- L'albero maestro non cede mai. É forte e maestoso.
- Già... i giunchi cedono, sí. Ma si rialzano. L'albero maestro non si piega, invece...
- Chi non cede...
- Chi non cede, un giorno si spezza.
- Che tuoni e lampi!
- Fantastico!
Mi diceva, mi ricordo, quelle sue parole.
"L'importante non é perdere una battaglia, ma vincere la guerra".
Che tuoni e lampi stasera, qui diluvia, bellissimo, altro che venticello. Sussurri e fantasmi. Il cielo si frantuma in mille pezzi e dalle crepe miliardi di gocce d'acqua gelide si riversano allegramente, come rovente danza infernale, sui giunchi e sulle ragazze senza ombrello.
Tutto viene spazzato via.
Tutto viene spazzato.
Tutto via.

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