Da oggi comincerò una nuova sezione dedicata al sassofono, lo strumento con cui mi sono diplomata e in seguito specializzata in conservatorio.
Questi che pubblicherò, sono estratti della mia tesi presentata per l'esame del biennio di II livello, dal titolo:
"Cinema, spot e televisione, il ruolo del sax nella comunicazione multimediale".
La prefazione della tesi, che fu un vero affronto per l'ambiente accademico, la pubblicherò nella apposita pagina intitolata "Il sax", in cui raccoglierò man mano i link in ordine dei vari post, per consentire così di trovare più facilmente e velocemente i diversi capitoli.
Spero che questa nuova iniziativa vi piaccia!
Il primo capitolo che scrissi fu: "Storia del sax".
Fu inventato da Adolphe Sax nel 1841 e brevettato il 22 giugno del 1846.
Questi che pubblicherò, sono estratti della mia tesi presentata per l'esame del biennio di II livello, dal titolo:
"Cinema, spot e televisione, il ruolo del sax nella comunicazione multimediale".
La prefazione della tesi, che fu un vero affronto per l'ambiente accademico, la pubblicherò nella apposita pagina intitolata "Il sax", in cui raccoglierò man mano i link in ordine dei vari post, per consentire così di trovare più facilmente e velocemente i diversi capitoli.
Spero che questa nuova iniziativa vi piaccia!
Il primo capitolo che scrissi fu: "Storia del sax".
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Fu inventato da Adolphe Sax nel 1841 e brevettato il 22 giugno del 1846.
Nonostante il suo corpo in ottone, il sassofono fa parte della famiglia dei legni perché ha tra i suoi antenati il flauto ed il clarinetto, da cui ha ereditato la struttura, ma non il materiale.
Adolphe Sax
Antoine-Joseph Sax, detto Adolphe, nacque a Dinant, nel Belgio francofono. Ereditò dal padre, musicista e costruttore di strumenti musicali, la stessa passione. Costruì come lui flauti, clarinetti, fagotti e serpentoni già all’età di undici anni. L’azienda dei Sax godeva di ottimo prestigio e di contatti per la fornitura di strumenti per orchestre, bande e fanfare militari delle principali città della regione. Dinant era inoltre una regione ricca di giacimenti di metallo, e il molto rame a disposizione favorì la costruzione di strumenti in ottone.
Sax partecipò all'Esposizione Industriale Belga quando aveva solo sedici anni, esponendo flauti perfezionati nella meccanica e clarinetti in avorio. Dal 1828 studiò flauto, clarinetto ed armonia alla "Ecole Royale de Musique" a Bruxelles.
Nel 1844, dopo molti esperimenti, elaborò la sua celebre legge acustica: "il timbro di un suono è determinato dalle proporzioni della colonna d'aria e non dal materiale del corpo che la contiene." Applicò questa intuizione alle sue costruzioni, primo delle quali un nuovo modello di clarinetto basso che brevettò all'età di 20 anni e, anni dopo, per la realizzazione del sassofono.
Il sassofono
Il 1841 fu l’anno di nascita del sassofono. Sax lo riteneva la sua più grande invenzione, e lo presentò all’esposizione di Bruxelles. Nelle sue intenzioni doveva essere uno strumento con la stessa ricchezza espressiva degli archi ma con maggior volume, maggior estensione e facilità d’emissione e con una diteggiatura intuitiva e identica per tutta la famiglia. Per costruirlo, prese dai legni l’ancia semplice e il sistema di chiavi, e dagli ottoni la forma del canneggio. Utilizzò per la tamponatura pelle d’agnello e, in corrispondenza dei fori, dei corti camini per chiuderli perfettamente e favorire l’intonazione.
Da subito il sassofono creò controversie, perché gli altri costruttori lo accusarono di non aver creato nulla di nuovo. Sax li sfidò a costruire uno strumento con un timbro identico, e allo scadere dei cinque anni previsti vinse la sfida. Brevettò il sassofono nel 1846.
Il dibattito
Il sassofono è una pura invenzione o una evoluzione dei suoi presunti antenati?
Alcuni lo ritennero una naturale evoluzione dell'oficleide o del serpentone, altri il risultato delle sperimentazioni operate da Sax sul clarinetto basso. Sax stesso inizialmente lo chiamò “nuovo oficleide a bocchino”, fu Berlioz a chiamarlo “saxophone”.
L'oficleide “Ophis Kleis”, o serpente a chiavi, risale al 1820, era costruito in ottone. Cedette il posto a fine '800 al trombone e al basso tuba.


Il serpentone risale al 1500 circa, era in ottone ricoperto di cuoio con un corpo conico e un bocchino emisferico. Aveva sei o nove fori ed era in si bemolle. La sua estensione era di oltre otto ottave. Fu dimenticato con l'avvento del trombone basso e dell'oficleide.

Clarinetto di Desfontelles: risale 1807 circa, aveva il padiglione ricurvo con una vaga somiglianza al sassofono. Ma produceva suoni armonici in dodicesima anziché in ottava.

Il sassofono in Francia
Nei primi venticinque anni dalla sua invenzione, il sassofono raggiunse il successo, grazie soprattutto alla sua introduzione nell’organico delle bande militari francesi. Deluso infatti dal risultato dell’esposizione di Bruxelles, Sax si trasferì a Parigi, dove ottenne l’appoggio di Berlioz e l’apprezzamento del generale De Rumigny, che ritenne il sax uno strumento adatto per l’esercito militare. Berlioz parlò con benevolenza del sassofono, scrivendone anche sui giornali, e compose e trascrisse alcune sue composizioni perché venissero eseguiti con gli strumenti di Sax.
A Parigi, Sax decise quindi di impiantare la sua fabbrica, e fu anche il primo insegnante di sassofono al Conservatorio Superiore di Parigi, dal 1857 fino alla chiusura, nel 1870, dovuta allo scoppio della guerra franco-prussiana. In questo periodo cercò di promuovere il sassofono non solo come strumento per bande militari, ma incitò i suoi colleghi a scrivere brani per sax e pianoforte e composizioni originali da concorso. A questa iniziativa aderirono l’insegnante di clarinetto Hyacinthe Klosè, il clarinettista Jerome Savari e il compositore e direttore d’orchestra belga Jean-Baptiste Singelée. Fu questo il momento di successo più alto ottenuto dal sassofono nell’Europa del 1800.
Dopo la chiusura della classe di sassofono al conservatorio, Sax si offrì di continuare ad insegnare gratuitamente, consapevole del fatto che senza un insegnante non potevano esserci nemmeno studenti, ma la sua offerta fu respinta. Continuò allora la sua attività di costruttore, ma gli altri fabbricanti di strumenti erano decisamente ostili e, con le loro azioni, lo portarono due volte alla bancarotta. Fu boicottato in tutti i modi, incendi dolosi scoppiarono nella sua azienda, i suoi duecento dipendenti furono intimoriti o lusingati per costringerli a licenziarsi, subì numerose aggressioni fisiche e venne trascinato in tribunale in innumerevoli processi.
Tutti i suoi tentativi di ottenere giustizia furono vani e morì in miseria nel 1894 a Parigi.
In assenza di un insegnante vennero nel tempo sempre meno esecutori e i compositori non composero più musica per sassofono, che venne allontanato dal mondo accademico. Da questo momento in poi, il sassofono in Francia e in Europa precipitò nel buio e venne completamente dimenticato per ben settantadue anni.
Il sassofono negli Stati Uniti
Nel 1853, mentre in Francia il sassofono stava conoscendo un periodo di prosperità e diffusione, l’orchestra diretta da Antoine Jullien, di cui faceva parte il sassofonista Edouard Lefèbre, tenne alcuni concerti in America ed ottenne un enorme successo.
Qualche anno dopo Lefèbre si stabilì definitivamente negli Stati Uniti e nel 1873 entrò a far parte della 22nd “Regiment of New York” Band diretta da Patrick Gilmore, acquistando popolarità grazie anche alla sua tecnica stupefacente. Mentre in Europa lo strumento di Sax veniva dimenticato, in America la sua fama cresceva smisuratamente. Gli americani se ne innamorarono subito.
Nel 1895 Charles Gerard Conn, mostrò un vivo interesse per le sue potenzialità commerciali e fondò la prima azienda negli Stati Uniti per la produzione di sassofoni in serie. Lefèbre fornì il suo sax contralto “Adolphe Sax” come modello per la costruzione dei primi sassofoni e ne fu uno dei supervisori delle varie fasi di costruzione, i risultati furono eccellenti.
Il sax venne impiegato dappertutto, nacquero le prime orchestre composte solo da sassofoni, con l'impiego di tutte le sue taglie. Grazie ai neri, gradualmente si affermò nel jazz e divenne ineguagliabile per l'improvvisazione. Duke Ellington nella sua orchestra adottò due alti, due tenori ed un baritono.
Negli anni Venti nacque una vera e propria “sax-mania”.
Le bande militari e civili adottarono parecchi sassofoni di diverso taglio nel loro organico, e come un tempo le bande europee fecero conoscere agli americani il sassofono, ora le orchestre americane in tournee in Europa lo riportarono a casa, determinando il suo rilancio e un ritrovato interesse anche in Francia, la sua patria.
Nelle scuole di composizione francesi della nuova generazione vi era un clima completamente diverso. I giovani compositori anelavano alla ricerca di nuove soluzioni timbriche, di antiaccademismo, e questo strumento “americano” sembrava soddisfare le loro richieste. Le nuove composizioni fondevano i suoni e i ritmi del jazz con i canoni stilistici della musica colta. Così compositori del calibro di Ravel e Milhaud si interessarono spontaneamente e composero musica per sassofono.
Il sassofono in Austria e in Germania
Alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, il sax era escluso dalle bande militari in Austria e in Germania perché considerato strumento “non tedesco”. Tuttavia, durante gli anni Venti lo si poteva trovare nei cabaret, nelle music-hall e nelle orchestre d’intrattenimento che suonavano il jazz. Diventò così sempre di più il simbolo di una nuova concezione sociale, una società che rappresentava la libertà d'espressione. Diversi compositori austriaci e tedeschi, alla ricerca di nuove forme artistiche, si interessarono, e fu grazie a Hindemith, Schönberg, Berg, Blacher, Hartmann e molti altri che lo troviamo nelle composizioni sinfoniche e da camera. Queste nuove musiche d’avanguardia erano però reazionarie per la morale borghese, e l’utilizzo del sax nel jazz e nelle music-hall diede origine nel tempo a pregiudizi sul suo conto. Per lo più molti di questi compositori erano ebrei, i nazisti cominciarono a considerarlo il simbolo di un'arte degenerata e soprattutto dei neri, e nel 1933 il ministro di propaganda nazista ne vietò l'utilizzo e lo boicottò.
I migliori compositori tedeschi furono così sradicati e fuggirono.
A causa della storia e della politica, in Austria e in Germania non vi furono più interpreti per ben due generazioni, e nelle composizioni del periodo il sassofono risulta inesistente.
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Alcuni compositori tedeschi e austriaci che inclusero il sassofono nelle loro composizioni:
Arnold Schönberg, compositore austriaco, nacque a Vienna il 13 settembre 1874 da un commerciante di origine ebraica. L'avvento al potere di Adolf Hitler, nel 1933, lo costrinse a fuggire in Francia, nello stesso anno ottenne asilo negli Stati Uniti, dove trascorse il resto dei suoi anni.
Alban Marie Johannes Berg, compositore austriaco, nacque a Vienna il 9 febbraio 1885. Fu allievo di Schönberg. La sua musica si impose rapidamente in tutta l'Europa centrale fino all'avvento di Hitler. Le sue composizioni vennero censurate come musica degenerata, un marchio d'infamia che privò l'Austria del tempo dei suoi migliori talenti musicali.
Paul Hindemith, musicista e compositore tedesco, nacque ad Hanau il 16 novembre 1895. La sua musica venne condannata come "degenerata" dai nazisti, e nel 1940 emigrò negli Stati Uniti.
Boris Blacher, compositore tedesco, nacque agli inizi del Novecento. La sua carriera venne interrotta da nazionalsocialismo. Fu accusato di scrivere musica degenerata e perse la cattedra al Conservatorio di Dresda.
Karl Amadeus Hartmann, compositore tedesco, nacque a Monaco di Baviera il 2 agosto 1905. Durante il regime nazista si ritirò dalla vita musicale tedesca e non consentì che le sue opere fossero eseguite in Germania. Guadagnò tuttavia fama all'estero.
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