Ieri sera abbiamo parlato di un argomento interessante: la creatività.
Spesso si associa questa caratteristica agli artisti dei vari campi e ai musicisti... io che ho studiato arte e musica invece, penso che, nel contesto del conservatorio, la creatività è l'elemento più soffocato che ci sia.
Non bisogna essere creativi se l'indirizzo scelto è di diventare degli esecutori, cioè tutti gli indirizzi a parte composizione e jazz. Essere esecutori, che è quello che si diventa a fine percorso strumentale, non fa diventare dei musicisti. Io per esempio mi sono dovuta allenare nella testa per potermi definire "musicista", quando mi viene chiesto che cosa combino nella vita. Mi verrebbe più logico rispondere: "Suono". E non è che soffra di bassa autostima o di crisi di identità, ma perché è quello che ci insegnano a fare: avere una buona padronanza dello strumento e della lettura per eseguire delle parti scritte. Cioè ci viene insegnato ad ubbidire, non a fare di testa nostra. Non dovevamo creare. Anzi, essere creativi era una componente pure a svantaggio.
A causa del mio percorso, quando penso alla musica non la associo all'arte, ma piuttosto alla scienza e alla matematica, e avendo avuto sia allievi con una mente artistica che matematica, ho veramente riscontrato che quelli della seconda categoria sono più portati a studiare la musica. Vanno più a tempo, hanno più disciplina nello studio, analizzano e comprendono meglio e sono più disposti ad adattarsi alle regole, che nel dover rispettare una parte scritta è necessario. Di riscontro gli allievi artisti, che di solito non si sbattono per migliorare la tecnica, quando hanno talento musicale sono però più espressivi, sempre che riescano ad esternarla perché impediti dalla tecnica stessa.
Poi ci sono i musicisti creativi, che scrivono e compongono canzoni, hanno uno stile di vita meno inquadrato, il più delle volte stanno fuori dal conservatorio e a volte non sanno neppure leggere la musica. Questo è il genere che di solito ascolto. Diciamo pure che alla classica preferisco il rock selvaggio e quei minimalisti tanto condannati di Einaudi, Sakamoto, Nyman, Tiersen e compagnia. Nel contesto accademico, per i miei gusti e per le mie conoscenze, vengo definita "un'ignorante musicale", ma non lo ritengo un mio problema.
Considero più creativo un cuoco che inventa ricette di un esecutore uscito dal conservatorio.
Ma io mi sento creativa. Sono una creativa nel risolvere i problemi. Quando capitano degli imprevisti, cose da risolvere, si attiva in me la mia parte artistica e la mia fantasia, e mi ingegno per trovare soluzioni. Oppure prendo spunto dalle cose inaspettate per farne argomento di conversazione o per scriverci qualcosa. Così i bastoni fra le ruote possono pure assumere un significato stimolante.
Vista così, la creatività può far parte di qualsiasi lavoro, non solo in quelli artistici. Un responsabile potrebbe trovare più modi o canali di comunicazione per farsi ascoltare. Un insegnante per spiegare le lezioni. Un genitore per passare il tempo con i figli, un medico per guarire una malattia. Una commessa per vendere o allestire una vetrina.
Quando facevo la barista, la mia collega ci teneva a decorare con il latte schiumato i cappuccini, presentandoli con disegni di facce sorridenti, fiori, cuori, lettere... era bravissima.
C'è una componente creativa un po' in tutti, che viene soffocata da grandi, quando ci dicono che fare gli artisti non porta a casa i soldi. Che le mogli e i mariti che stanno in giro a suonare non sono dei bravi compagni/gne o genitori. Che se si mangia quando non è ancora ora, anche se hai fame, è sbagliato. Che però se è ora di mangiare e non hai fame devi obbligarti a mandar giù qualcosa. Che se non hai sonno ma è ora devi dormire. Per poi magari rigirarti nel letto. Che se hai sonno devi cercare di star sveglio anche quando potresti riposare perché è una perdita di tempo. E un'infinità di altre regole mirate a reprimere i nostri istinti.
E dopo ci si stupisce del come mai è difficile sentirsi felici, quando si vive cercando di ignorare il proprio corpo e i propri sentimenti, per sforzarsi di fare le cose ritenute giuste dalla società.
Dai: ascoltatevi un po' di più, vogliatevi più bene, esprimete le vostre emozioni, e siate tutti più felici.
Questa è creatività, una cosa così bella!
Sono d'accordo su tutto, persino le virgole.
RispondiEliminaSono d accordo con questo commento! :)
Eliminaquesto è un post particolarmente bello. Assunto con moderazione...
RispondiEliminaCome dice il mio amico saggio: "Come sempre la verità starà a metà strada"... ;)
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